07 dicembre 2013

Dolci ipercalorici e cioccolatosi

Ciao a tutti, come state?
Dopo questa lunghissima assenza, è oramai arrivato il periodo natalizio pieno zeppo di cose buone e supergolose. Personalmente, nel mese di dicembre, mi sento autorizzata a mandare a quel paese, in via del tutto temporanea, la dieta e tutti quei buoni propositi che ci si prefiggono a settembre.

Il post di oggi è stato ampiamente ispirato da una puntata de "I dolci di Eric", programma di pasticceria trasmesso su Real Time: il pasticcere Eric Lanlard spiegava "step by step" come preparare i cupcakes messicani al cioccolato. Io non conoscevo questo format e quando ho girato per caso sono rimasta letteralmente incantata dalla semplicità degli ingredienti (che, in via del tutto eccezionale, avevo già in dispensa) e, soprattutto, dalle spiegazioni di lui. Per la prima volta ho pensato che fare le cupcakes fosse facile per davvero!

L'unico neo della ricetta è l'aggiunta del peperoncino nella crema di burro, perchè si voleva creare la sensazione di pizzicorio in gola. A me purtroppo non piacciono le cose piccanti, nemmeno nella forma più leggera, quindi ho deciso di creare una mia variante del tutto dolce.

Per fare 12 tortine mi sono serviti:
  • 175 gr di farina
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 225 gr di zucchero
  • 1 cucchiaio di aceto di vino bianco
  • 225 ml di acqua
  • 5 cucchiai di olio di semi
  • 4 cucchiai di cacao in polvere

Mischiate in una ciotola tutti gli ingredienti secchi e successivamente aggiungete le componenti umide. Mescolate il tutto con le fruste elettriche fino a quando non si creerà un composto liquido così da poter riempire fino a 3/4 i pirottini precedentemente inseriti negli stampi per muffin.
Infornate gli stampi a 180° per 23 minuti.

Per la guarnizione occorre:
  • 150 gr di burro a temperatura ambiente
  • 150 gr di zucchero a velo
  • 100 grdi cioccolato fondente

Lavorate con le mani il burro insieme allo zucchero a velo. Nel mentre fate fondere il cioccolato fondente in un pentolino e fatelo raffreddare. Unite gli ingrediente e mischiateli con le fruste elettriche: si formerà un composto che assomiglierà a una soffice nuvola cioccolatosa (a me fa impazzire!).

Quando i tortini si saranno raffreddati, glassateli con la crema di burro aiutandovi con una sac à poche.




Purtroppo la mia non è proprio bellissima, ma c'è un motivo abbastanza valido: al momento della guarnizione mi sono accorta di non aver più nè la sac à poche nè i vari beccucci, quindi mi sono dovuta arrangiare con un sacchetto per alimenti. Però non giudicate dalle apparenze: il sapore è buono!

A presto,
          S

08 agosto 2013

L'invasione dei fagiolini

Ciao a tutti, come state?
Mi scuso per tutto questo periodo di silenzio, ma purtroppo sono stata super assorbita dagli esami. Però non significa che non abbia continuato a cucinare, altroché!

Durante la sessione, sono andata a trovare una vecchia amica per andare a ritirare un libro. Quando sono entrata in casa l'ho vista fronteggiare un'enorme montagna di fagiolini da pulire, provenienti dal suo orto in Toscana, inviatole da sua madre. Vi posso assicurare che erano talmente tanti da sfamare un intero reggimento, mentre lei vive in casa sola soletta. E quindi la domanda che ci siamo poste entrambe è stata: e adesso che cosa ci si fa con tutti questi fagiolini?
Dopo varie congetture, siamo giunte alla conclusione che per prima cosa andavano sbollentati tutti quanti e poi, se non consumati sul momento, messi in congelatore.
Di conseguenza, l'ho lasciata ai suoi compiti e, dopo averle dato tante pacche di incoraggiamento, me ne sono tornata a casa allegramente.


Dopo aver varcato la soglia, però, mi sono trovata davanti quella stessa montagna di verdura che non aspettava altro che essere pulita. Da me!

Infatti le nostre mamme, mia e di questa ragazza, sono amiche del cuore da quando noi frequentavamo la seconda elementare dalle suore. Di conseguenza, ogni volta che dei prodotti dell'orto in Toscana giungono in quel di Milano, arrivano sicuramente anche a casa mia!

Quindi ho passato tutto il tardo pomeriggio, momento in cui tirava un filo d'aria dentro casa, indispensabile per poter compiere un lavoro senza avere un calo di pressione, a togliere piccioli (RIGOROSAMENTE CON LE MANI, perché il coltello ossida!) da questa montagna verde.
Dopodiché ho fatti bollire tutti i fagiolini per sei minuti e una parte sono stati mangiati subito con un po' di olio e di sale. Il resto è stato utilizzato in un secondo momento per preparare le mezzepenne rigate al sugo di fagiolini.

Ingredienti per 2 persone:
  • 200 gr. di fagiolini precedentemente lessati
  • 150 gr di mezzepenne rigate
  • 2 cucchiai di passata di pomodoro
  • olio q.b.
  • sale q.b.
  • erba cipollina a piacere
Per prima cosa mettete sul fuoco l'acqua per la pasta, così da ottimizzare i tempi. 
Prendete i fagiolini e fateli saltare in padella con un filo di olio, sale e dell'erba cipollina, per 5 minuti. Verso la fine della cottura, aggiungete i 2 cucchiai di passata di pomodoro e girate il tutto.
Quando la pasta sarà pronta, aggiungetela al sugo e mescolate tutto per benino, ed ecco qua!


Che ne pensate? Noi le abbiamo divorate!

A presto,
          S.




27 maggio 2013

Tentativo di farmi piacere il pesce #1

Ciao a tutti, come state?
Ripensando alla vostra infanzia, a quanti di voi alle scuole elementari è toccato sopportare il pranzo del venerdì a base di pesce? A me capitava, sempre e comunque, la soglioletta fritta, rinsecchita, piena di spine e striata di bianco per il troppo sale. Un incubo. Ovviamente ci sono stati mille tentativi per sopravvivere alla tortura: dai più onesti, come alternare bocconi di pesce con pezzi di frutta, ai più malandrini, tipo nascondere il cibo nei posti più svariati.

Se magari voi sorriderete al ricordo, io, dopo quasi 15 anni di assenza dalla mensa scolastica, se ci ripenso ho ancora i brividi e da allora, tranne qualche rara eccezione (vedi Post Precedente), ho sempre cercato di evitare di mangiare pesce. Adesso però, all'alba dei miei 23 anni, ho deciso che è ora di superare i traumi infantili e di tentare qualche approccio costruttivo nei confronti della bestiola marina.

Così, con l'aiuto della mamma, ho provato a cucinare il pesce spada alla mediterranea: piatto saporito, ma che va benissimo anche per chi segue una dieta.

Per la preparazione per 2 persone mi sono serviti:

  • 2 tranci di pesce spada;
  • origano q.b.; 
  • erba cipollina q.b.;
  • un filo d'olio;
  • una decina di pomodorini;
  • olive a piacere;
  • sale q.b.
Dopo aver fatto scaldare un filo d'olio in una padella insieme all'origano e l'erba cipollina, fate soffriggere i tranci di pesce fino a farli diventare dorati, aggiungendo poi un po' di sale. A questo punto aggiungete i pomodorini, precedentemente tagliati a pezzi, così da ammorbidire il pesce e da dare anche un po' di colore. Dopo un paio di minuti mettete anche le olive, girate il tutto ed il piatto è pronto!




Il grandissimo aspetto positivo di questa ricetta è che non appesta la cucina con cattivi odori, ve lo posso giurare! (Essendo particolarmente sensibile alla questione).
Di per sé il pesce spada in questo modo mi è piaciuto, l'ho mangiato volentieri, anche se devo ammettere che, tra tutto, le olive sono state la mia parte preferita!

A presto,
          S

30 aprile 2013

Torta di compleanno alla "Epic Fail"

Ciao a tutti, come state?

Oggi vorrei parlarvi di quando mi sono offerta di preparare la torta di compleanno per il mio ragazzo.
Non vi sto a descrivere l'orgoglio di poter contribuire materialmente alla buona riuscita del compleanno, fatto sta che  all'una e mezza del pomeriggio tutta piena di entusiasmo mi cimento nella dolce impresa da portare la sera stessa alla festa: la crostata al caramello e noci!

Per prima cosa mi occupo della preparazione della pasta frolla:
  • 240 gr di farina (preferibilmente per dolci)
  • 100 gr di burro
  • 60 gr di zucchero
  • 2 tuorli d'uovo
  • acqua fredda q. b.
Sbatto i tuorli e li unisco al burro, precedentemente sciolto in un pentolino a fuoco basso. Aggiungo lo zucchero e piano piano incorporo la farina. Impasto con le mani la palla di pasta frolla fino a renderla morbida e liscia, poi la stendo in una teglia imburrata e infarinata e la lascio riposare in frigorifero per 10 minuti. Dopo di che buco il fondo con le punte della forchetta e la inforno a 180° per 10 minuti circa.

E fin qui tutto bene.

Adesso viene la parte più difficile: fare la salsa mou!
Mi sono serviti:
  • 200 gr di zucchero
  • 100 gr di burro
  • 240 ml di panna fresca
  • 200 gr di noci
  • una manciata di nocciole tritate
Verso lo zucchero in un pentolino insieme a 4 cucchiai di acqua fredda e, dotata di santa pazienza, aspetto che si sciolga, a fuoco medio-basso, fino a diventare caramello. Dopo lo tolgo dal fornello e aggiungo il burro, precedentemente tagliato a cubetti, e  la panna. Rimetto il pentolino sul fuoco e mescolo e rimescolo ininterrottamente con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema densa. Per concludere ci butto dentro le noci e le nocciole precedentemente sminuzzate.
Verso la salsa sulla base della crostata e rimetto tutto in forno per altri 10 minuti circa, fin quando il caramello non bollirà.

Il risultato era più che soddisfacente (guardare per credere):


Siccome il tempo di raffreddamento stringeva, dopo un paio di ore a riposo ho dovuto travasare la crostata in un vassoio. E lì accadde il disastro:


Ebbene sì, a meno di tre ore dalla festa la torta si è letteralmente spatasciata sul vassoio schizzando ovunque salsa al caramello!

Non vi dico quanto ci sia rimasta male...

Da questa esperienza ho imparato due cose:
  1. una crostata del genere deve raffreddarsi per un giorno intero;
  2. invece di imburrare e infarinare la teglia, è meglio foderarla con la carta da forno e sempre, con la stessa, fare due strisce trasversali a mo' di imbracatura per quando la si solleva.
A mia difesa, tutte (e quattro) le persone che hanno avuto il "privilegio" di poterla assaggiare, hanno detto che era buona lo stesso! 

A presto,
           S



16 aprile 2013

Evento: "L'Arte di dar da Pranzo"


Buongiorno a tutti!

Questo post si discosterà leggermente dai soliti, scritti dalla magnifica aspirante chef S (un po' di "sviolinata" è d'obbligo!), in quanto non tratterà di una ricetta, ma di un evento legato alla cucina presente per questo mese in quel di Milano: sto parlando de "L'arte di dar da pranzo. A tavola in Braidense".


Si tratta di una mostra bibliografica della Biblioteca Nazionale Braidense, che ha l'obiettivo di ripercorrere le tappe più importanti dell'evoluzione dell'arte culinaria negli ultimi 5 secoli. Nascondendo una enorme mole di lavoro per la sua realizzazione, questo progetto non è stato ideato per essere esaustivo, ma per proporre una progressione il più possibile lineare di quello che la cucina era e di quello che è diventata nel tempo. 

Quello che, a mio avviso almeno, rende questa mostra particolarmente interessante è il fatto che non sia strettamente gastronomica: non solo racconta di ingredienti e ricette attraverso le diverse epoche in esame, ma spiega cosa vi sia "attorno" al cibo. Per questo motivo, non c'è da stupirsi troppo quando in questa mostra vengono menzionati personaggi del calibro del Manzoni, con i suoi "Promessi Sposi".

Ad ulteriore sostegno dell'importanza del concetto di cucina come metafora della vita, vi è inoltre un fatto storico: dopo la Bibbia, uno dei primi testi ad essere stati pubblicati (si parla delle primissime stampe) fu un celebre ricettario, il "De honesta voluptate et valetudine" di Bartolomeo Sacchi.

Un ulteriore motivo per farci un salto? La possibilità, per esempio, di poter assistere ad un evento speciale il 17 aprile: "Cinema e Cibo: Ugo Tognazzi, gastronomo lombardo". Tenuto dalla docente di Storia del cinema Cristina Bragaglia, potrà sicuramente essere una buona occasione per scoprirne qualcosa di più!

La mostra proseguirà fino al 30 di aprile con i seguenti orari: lun - sab  - > 9.30/13.30.
Io spero di avervi almeno incuriosito e, dopo avervi detto la mia, non mi resta altro da fare che salutarvi!

A presto,
           C.